Entrambe le condizioni presentano dei pro e dei contro...
Studenti e autodidatta si snobbano un po' a vicenda...
Studiare ti priva di un po' di originalita', ma hai un ventaglio di possibilita'
piu' ampio per arrangiare un brano,
sicuramente piu' di un autodidatta.
Anche da autodidatta si studia... una parte di chitarra o batteria ti piace e la scomponi,
la rallenti (con Youtube e' semplicissimo), suoni sopra il brano e infine,
fai partire il tempo e la esegui...imparando tra l'altro tecniche di legati o
tapping che poi fai tue!
Credo che nessuna delle due categorie sia inferiore all'altra.
Possiamo dire che per creare un brano da zero,
chi ha studiato sa dove “mettere le mani”,
un autodidatta invece, aime' per chi ascolta, fa tanti tentativi...
pero' e' il risultato che fa testo!
Studiare come esprimersi, o esprimersi e basta?
La prerogativa suprema per un musicista e' l'originalita'!
Forse la chiave sta nei tempi...
In una scuola, o al conservatorio, si impara una mole di tecniche e di stili
che per un autodidatta richiede tempi molto molto piu' lunghi.
Un tecnicismo eccessivo non garantisce la bellezza del brano.
Tante scale, tanti stili...il bagaglio e' enorme se hai studiato,
per un autodidatta una nota chiama la successiva!
Attenzione che per autodidatta non intendo uno che va a vanvera...
e' solo che si “specializza” in cio' che gli piace di piu'!
Cosa cambia?
Forse un autodidatta e' un po' pigro e non ha voglia di studiare solfeggio?
…o forse uno "studente" ha bisogno di essere indirizzato?
Entrambi passano ore con lo strumento…
Per il primo la teoria viene dopo la pratica…
per il secondo viene prima!
E' chiaro che la musica non sia esattamente un campo nel quale si possa "razionalizzare".
Si sa che in un assolo, avendo studiato per esempio la scala pentatonica,
se utilizziamo solo le note della scala, non possiamo stonare…
chiaramente l'abilita' del musicista sta nella molteplice varietà' di queste note!
Premesso che la cosa più' importante e' che il musicista si diverta,
il discorso e' più' sottile…
Cosa ottengono entrambi? cosa perdono?
L'autodidatta impara in due mesi cio' che lo studente impara in tre lezioni…
pero' può' dire che e' farina del suo sacco…
Lo studente rischia il Cliche', pero' e' in grado,
durante una festa, un matrimonio, una Jam Session, un concerto, di salire sul palco e
suonare o improvvisare qualsiasi brano, cover o quant'altro,
senza l'imbarazzo di aver fatto il passo più' lungo della gamba ad accettare di esibirsi!!!
Diciamo che, come a scuola, c'e' chi impara a memoria e chi assimila i concetti
esponendoli a modo proprio…
Fantasticamente….entrambi imparano!
L'obbiettivo di entrambi qual'e'???
Sicuramente impressionare l'ascoltatore...
Con un ascolto superficiale e' difficile distinguere
un autodidatta da uno “studente”...
...soprattutto se entrambi sono preparati!
La forma di studio per eccellenza e' l'ascolto...
L'autodidatta impugna lo strumento, e poi,
un orecchio allo strumento ed uno allo stereo...trova le note!
Chiaramente in questo modo ci sono dei limiti pazzeschi,
per via del fatto che spesso ci sono delle armonizzazioni
che sfuggono...difficili da captare!
Allo studente non sfuggono perche', tabulati o pentagramma
alla mano...le leggono!
Forse un autodidatta non vuole “inquinare”
il proprio bagaglio creativo introducendo troppe
nozioni dall'esterno?
Forse, essendo amante del Rock, non ha intenzione
di passare dal Jazz al Blues, alla Pop e cosi via,
ma approfondire cio' che lo appassiona di piu'?
...Puo' essere che invece, uno “studente” non voglia emergere in un genere,
ma avere una mole di nozioni che poi, alla fine,
gli permetteranno di creare un suo stile?
Tornando all'obbiettivo, che si presume sia salire su un palco,
ha piu' successo un musicista che sfoggia tecniche su tecniche,
o uno che con due accordi carichi di energia faccia impazzire il pubblico?
Mi piace pensare che queste due cose non siano “una meglio e una peggio”...
sono solo differenti!
Personalmente preferirei, facendo ascoltare un mio brano, non sentirmi dire: “sei bravissimo!”,
ma piuttosto : “il tuo brano mi ha ipnotizzato... mi ha fatto pensare a...”
Anche questo, come tutte le cose, e' soggettivo!
Ovviamente, in entrambe le scelte occorre fortuna…
Io l'ho avuta, nel senso che all'eta' di dieci anni sono andato con mio padre a casa di una zia,
e mio cugino più grande di me di diversi anni aveva un gruppetto con il quale suonava la Domenica…
inutile dire che sono rimasto folgorato dalla batteria….per mesi siamo andati tutte le Domeniche,
e appena ,durante le prove, mio cugino si alzava… indovinate un po'? mi ci sedevo io…
un giorno indimenticabile e' stato quello in cui, in quattro ore (senza sosta),
ho imparato il tempo base, il 4\4…non e' facile l'indipendenza degli arti…
all'inizio si tende a muoverli insieme!!!
Qualche mese dopo, mio cugino era in ritardo, il bassista e il chitarrista erano pronti, e io,
per niente timoroso, ho proposto loro
di suonare Sunday bloody Sunday degli U2… quando mio cugino e'arrivato,
sono stato vezzeggiato…hanno detto che ero più' bravo di lui!!!
Chiaramente per motivi chiasso\acustici non ho potuto avere la mia prima batteria che a sedici anni,
pero' in quei sei anni, ho ascoltato la musica con orecchio "tecnico"
e suonato ovunque:matite, penne, sulle gambe, mentalmente e così via
Anni dopo, ne avevo diciassette, ho comprato una Yamaha Larry Mullen Junior (batterista degli U2),
e con quella ho iniziato ad identificarmi nel "batterista"!
Tre anni dopo, a venti, ho convinto mio padre a regalarmi una…Tama Artstar a due casse!!!
Fantastica, un suono pesantissimo!
Dopo diversi mesi di "ascolto tecnico" e pratica, ero in grado di "decifrare" passaggi quasi incomprensibili
(vista la velocità') di batteristi del calibro di Lars Ulrich dei Metallica o Dave Lombardo degli Slayer!!!
Eseguirli magari no, o non tutti, pero' diverse canzoni si…
Canzone in cuffia e partivo… quante sudate!!!
Tornando alla fortuna, iniziare a studiare da bambini e' un enorme vantaggio,
magari il giorno di studio del solfeggio non e' amato più' di tanto,
…questioni soggettive…
Certo e' che un bambino che inizia a studiare pianoforte perché'
così vogliono i genitori, mentre lui preferirebbe il Sax, non e' producente…
Noi siamo come le onde del mare… tutte apparentemente uguali, in realtà' tutte diverse,
quindi bisognerebbe assecondare da subito il talento artistico
di una persona, non costringerlo nelle nostre intenzioni!!!